Come puoi imparare ad usare le parole per il tuo benessere? Ti sei mai chiesto com’è la qualità del dialogo con te stesso? Qui sotto trovi una piccola strategia per migliorare questi aspetti.

 

 

 

Hai mai avuto a che fare con una persona negativa? Una persona che si lamenta sempre oppure che “vampirizza” ogni tua energia? Ne abbiamo conosciuti tutti almeno uno, vero?

Ora immagina di avere questa persona accanto a te 24 ore al giorno, sette giorni su sette, senza alcuna possibilità di tregua. Non sarebbe certo una bella cosa per la tua vita.

Eppure, senza accorgercene è quello che molto spesso facciamo. Se ci pensi per un attimo tutti noi siamo costantemente dentro un continuo auto dialogo con noi stessi. E’ un dialogo che va dalle cose più piccole e banali (“Devo comprare il latte, poi ho un appuntamento con Marco, dove ho parcheggiato la macchina, ecc”) alle domande più profonde e complicate (“…e se mi licenziassi dal lavoro? E’ lei la donna della mia vita? Ecc”).

La qualità di questo dialogo è uno degli aspetti che più hanno a che fare con il nostro benessere: sono le parole che costruiscono il nostro “ambiente mentale” ed è fondamentale porre la nostra attenzione proprio sulle parole che noi diciamo a noi stessi.

Per tornare all’esempio con cui ho iniziato puoi scegliere se restare ad ascoltare quella persona negativa tutto il giorno oppure andartene via.

Non ti sembra possibile?

Ti faccio un esempio.

Spesso accade che senza accorgercene diciamo a noi stessi frasi del tipo:

“Va sempre tutto male”

“Sono sempre triste e depresso

Oppure

“Che brutta giornata oggi…”

Sono frasi che abbiamo detto più o meno tutti noi. Eppure, nessuna di esse è vera. Posso garantirti che queste frasi sono vere solo nella nostra percezione, e le parole, soprattutto le generalizzazioni (“sempre”) non fanno altro che aumentare il senso di malessere.

Il nostro cervello è biologicamente costruito per scrivere e ricordare il negativo. Per un meccanismo legato all’evoluzione, il negativo (qui inteso come dolori, fallimenti, errori, ecc) viene impresso molto di più rispetto al positivo (successi, benessere, ecc) e quindi spetta a noi in qualche modo combattere questa disparità di scrittura. Come? Con le parole innanzitutto.

Non sto ovviamente dicendo che è sufficiente cambiare le parole per cambiare l’oggetto del nostro malessere (un cancro è un cancro) ma che se si parla di emozioni è bene non cadere nella trappola degli assolutismi. Parole come sempre o mai creano nella nostra percezione una distorsione in cui la tristezza ad esempio si allarga a macchia d’olio sia nel passato che nel futuro.

I momenti negativi certamente esistono in tutte le nostre vite, ma il consiglio che ti do è quello di iniziare a circoscriverli il più possibile, a partire dal dialogo con te stesso. Se sei triste o se hai delle emozioni negative inizia a dire “In questo momento sono triste”. Circoscrivere a questo momento l’emozione ti permette di percepire un inizio del problema e di intravedere una fine.

Ti ricordi la vecchia pubblicità con lo slogan “Costruita intorno a te”? Ti ricordi l’immagine dell’uomo che con un bastone disegna un cerchio sulla sabbia? Ecco, il concetto è più o meno quello: il cerchio rappresenta il momento attuale e presente, in cui posso essere triste, felice, allegro, preoccupato, depresso, ecc.

Ogni nostra vita è fatta di momenti, e le nostre emozioni colorano quei momenti. La consapevolezza e le parole sono i nostri strumenti per guidare la nostra percezione, usali bene e soprattutto usali a vantaggio del tuo benessere